martedì 27 settembre 2011

Frutta d'Autunno

Con l’autunno l’organismo si prepara per affrontare nuovi ritmi, nuove esigenze: stanchezza, irrequietezza, difficoltà digestive, vulnerabilità alle infezioni, cambiamenti di umore, ecc., ecc.
E’ il momento, se già non è nostra abitudine, di arricchire la nostra alimentazione con tanta frutta e verdure, ricordando di fare almeno due leggeri, ma sani, spuntini, metà mattina e metà pomeriggio, un po’ di movimento in più e riprendere a disintossicarsi anche con rimedi naturali (pianta intera di Cardo, Foglie di Carciofo, Radice di Tarassaco, Bardana, Rafano Nero, Rizoma di Rabarbaro, Boldo, Fumaria, Ribes Nigrum, Mirtillo, More, Celidonia, Liquirizia), ripristinando una sana flora intestinale con rimedi a base di fermenti intestinali, senza dimenticare una giusta integrazione di sali minerali e vitamine.
Una sana alimentazione, leggera e nutriente, ricca di frutta di stagione (ottime le macedonie con tanto succo di limone ed arance, mele e kiwi) e di verdure, integrate con aromi di salvia, basilico, origano, zenzero, e timo, con la giusta associazione di cibi, è certamente il presupposto fondamentale.
Per ricaricarsi una macedonia a colazione, ad esempio con due fichi, un grappolo d’uva, tre susine, qualche gheriglio di noce, un cucchiaino di pinoli, due, tre mandorle, un cucchiaino di uva passa e, volendo, uno yogurth, ci forniscono gran parte di ciò che ci serve. Sciroppo d’acero…
Il fico è il frutto che in questo periodo può essere di immenso aiuto, rigenera le mucose uterine (somiglia all’utero), e favorisce mestruazioni regolari, depura la pelle (anche mettendo qualche buccia nella vasca da bagno) e l’intestino, è raccomandato in gravidanza, per la crescita dei bambini, contro l’affaticamento fisico e mentale. L’acqua di fichi freschi ha azione lassativa (di sera si versa una tazza di acqua tiepida su tre, quattro fichi sbucciati e si consuma tutto al mattino).

La mela non contiene grassi né colesterolo né sodio; anche se non hanno molte vitamine, sono molto ricche di fibre, che aiutano a tenere basso il livello di colesterolo e aiutano a prevenire il cancro (una sola mela assicura il 20% delle fibre di cui abbiamo bisogno ogni giorno per stare in buona salute) contiene polifenoli antiossidanti, cioè antiradicali liberi. Tra le tante varietà di mela quella più pregiata sembra proprio la “nostra” mela annurca, più ricca di vitamine e sali minerali, croccante e gustosa: forse il proverbio tanto citato della mela al giorno… si riferiva proprio a questa preziosissima qualità.

La pera è ricca di fibre (una sola pera al giorno significa coprire il 16% del fabbisogno quotidiano di fibre) e di vitamina C. Le pere contribuiscono alla buona digestione e mantengono basso il livello di colesterolo. Inoltre sono ottime nelle diete ipocaloriche in quanto non contengono grassi. Per poterle gustare al meglio vanno mangiate quando la loro buccia è leggermente morbida al tatto.
A proposito di mele e pere, uno studio olandese ha pubblicato i risultati sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. Questo tipo di frutta, infatti, sarebbe ricca di catechina, una sostanza della famiglia dei flavonoidi. I ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari di 14.000 persone e hanno rilevato che chi consumava abitualmente due o tre pere o mele al giorno aveva condizioni polmonari e respiratorie decisamente migliori rispetto ai soggetti che escludevano dalla loro dieta questi frutti.

Ricco invece di carotenoidi è il kaki (‘a lignasanta): originario del Nord America e dell'Asia, considerato frutto nazionale in Giappone, il kaki presenta un altissimo contenuto di fibra (rallenta l'assorbimento intestinale dei grassi, colesterolo e glucosio), polifenoli e potassio (utilissimo per cuore e muscoli), hanno anche un potere antiossidante decisamente maggiore rispetto a quello di altri frutti, sono una eccellente fonte di beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione).

Le susine sono ricche di fosforo, manganese e vitamine del gruppo B, utili per la pelle, il loro succo, preso a digiuno, riequilibra la funzione intestinale.

Se vogliamo invece fare il pieno di vitamina C, oltre ovviamente a mangiare la classica arancia, possiamo deliziarci con il melograno, da sempre simbolo di prosperità, e noto sin dal tempo degli antichi romani come valido antidoto per vari disturbi, la melagrana, ricca di antiossidanti (tre volte maggiore di quella del vino rosso e del tè), è ottimo per rallentare l’invecchiamento, inoltre ha anche una funzione chemiopreventiva nei confronti dei tumori ormono-dipendenti.

Ottimo anche il kiwi che svolge un'azione dissetante, rinfrescante, diuretica e depurativa; grazie all'elevato contenuto di vitamina C (la sua polpa soda, dolce e acidula contiene infatti più vitamina C di limoni, arance e peperoni), poi, favorisce le difese naturali dell'organismo e protegge la parete vascolare. Inoltre il Kiwi ha una elevata quantità di fibra alimentare (16 % di fibre), il 14 % di Potassio e il 10 % di Vitamina E, il frutto contrasta i segni del tempo neutralizzando i radicali liberi che uccidono le cellule. E’ ricco in folato un elemento essenziale in gravidanza per la prevenzione dei disturbi dello sviluppo del tubo neurale del feto. La pectina in esso contenuta crea un appagante senso di sazietà, contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, inoltre il frutto verde ha dimostrato la capacità di ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue del 15%, contribuisce a migliorare il transito del cibo nel tubo intestinale prevenendo la stipsi, svolge un effetto di controllo sul valore del glucosio nel sangue (glicemia) programmando un assorbimento intestinale del glucosio lento e continuo, condizione questa assai vantaggiosa per chi soffre di diabete. I suoi livelli di amino arginina sono efficaci nell'aiutare gli uomini con difficoltà sessuali.
I ricercatori della Teikyo University di Tokyo, hanno pubblicato su Biological and Pharmaceutical Bulletin il resoconto di una ricerca che si concentra sui livelli di antiossidanti presenti nel frutto. Ne è emerso che il contenuto globale di polifenoli è superiore a quello di ogni altro frutto e che la varietà migliore è la Gold, più ricca di antiossidanti di quella verde, più comune. 
Per alcuni ricercatori dell’Università di Oslo, invece, assumere un kiwi al giorno equivale a prendere un'aspirina giornaliera nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, ma senza i danni collaterali all'apparato gastrointestinale che questa provoca. Il kiwi contrasterebbe l’accumulo di depositi e placche nelle arterie.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Opthamology, mangiando 3 kiwi al giorno si ridurrebbe il rischio di degenerazione maculare, grazie a due sostanze benefiche: la luteina, che filtra i raggi dannosi e previene la degenerazione maculare, il glaucoma e la cataratta, e la zeaxantina che potenzia le virtù della luteina, mantenendo l’occhio giovane. . 

Oltre all'elevato contenuto in acqua, che ne esalta il potere dissetante, il melone bianco presenta un'alta percentuale di sali minerali e vitamine A e C.

L'uva è molto ricca di zuccheri facilmente digeribili, soprattutto fruttosio e glucosio, che viene appunto chiamato "zucchero d'uva". L'uva passa è ancora più dolce, perché grazie all'eliminazione di gran parte dell'acqua gli zuccheri sono ancora più concentrati. L'una e l'altra contengono inoltre buone quantità di sali minerali, soprattutto potassio e calcio, mentre non contengono tante vitamine. La buccia e i semi, infine, facilitano il passaggio dei cibi nell'intestino e sono utili a chi soffre di stitichezza.

Mandarini, dissetanti e ricchi di vitamine e Sali minerali, utili per contrastare i problemi di diabete e di cuore (nella buccia del tangerino, una varietà di mandarini, vi sarebbe una sostanza naturale la nobitelina, un flavonoide in grado di agire contro il diabete e di scongiurare obesità, infarto e ictus). Questa stessa sostanza combatte i rischi di obesità, l'indurimento delle arterie e altri eventi connessi.

Consumate spesso anche i pinoli, e soprattutto quelli vesuviani, noti in tutto il mondo per le eccezionali proprietà aromatiche e per tale ragione sono richiesti ed impiegati in svariate ricette di cucina e pasticceria.
La frutta oleosa rappresenta un’indispensabile alimento per mantenere in equilibrio l’organismo, anticamente nelle nostre regioni noci e castagne occupavano il primo posto nell’alimentazione, le noci ad esempio sono ricche di sostanze grasse benefiche e, come le leguminose ricche di proteine, noci e soia ad esempio possono sostituire la carne.
Nel suo Codice Atlantico Leonardo scriveva: “troverassi dentro a de’ noci e de li alberi e altre piante, tesori grandissimi, i quali là stanno occulti”, infatti le nostre noci (la Juglans regia in fitoterapia viene utilizzata in casi di ulcere varicose, malattie cutanee, epatiche, pancreatiche e dell’apparato uro genitale e per ridurre il colesterolo) contengono il 56% di olio in maggior parte acido linoleico, sono ricche di rame, zinco, ferro, calcio e numerose vitamine, antiossidanti, fibre, ecc. e secondo recenti studi statunitensi hanno, insieme ad altri tipi di frutta secca in guscio, un forte effetto protettivo nei confronti della cardiopatia ischemica.

La nocciola, che un tempo ricopriva intere regioni dell’Europa ha una composizione in sostanze grasse simile all’olio d’oliva, in provincia di Avellino si coltivano attualmente 700 ettari di ottime nocciole (Corylus avellana, in fitoterapia questa pianta viene utilizzata nelle gravi insufficienze epatiche, nelle arteriti e nelle sclerosi polmonari), sono ricche di calcio, fosforo, magnesio, potassio, zolfo, cloro, ferro, rame, vitamine, ecc., i frutti freschi sono consigliati ai diabetici, in caso di calcoli urinari e coliche renali, quelle tostate sono utili per attenuare la nausea della gravida, se masticate a lungo, un cucchiaio di olio di nocciole sembra essere il miglior rimedio contro la tenia, va preso al mattino a digiuno per almeno 15 giorni.

Le mandorle ricche in carboidrati proteine e sostanze grasse benefiche sono anche ricche in calcio e magnesio, in proporzione ottimale e risultano utili in gravidanza ed in menopausa per rafforzare tutto l’organismo, il latte di mandorle può essere un ottimo alimento per i bambini e in caso di magrezza patologica e nelle convalescenze.
Si prendono 50 g di mandorle spellate e si pestano in un mortaio, inumidendole con un po' d'acqua, in modo da ottenere una pasta che si andrà a diluire con 300 g di acqua, si mescola accuratamente e si filtra attraverso un colino a maglia fine. Si aggiunge altra acqua fino a raggiungere 500 g, quindi vi si sciolgono 30 g di miele: si somministra nelle in­fiammazioni intestinali, per calmare la tosse e in caso di cistite; è inoltre un buon tonico di facile digeribilità per convalescenti e neonati, per i quali può, in caso di necessità, surrogare anche il latte materno.
Se le mandorle amare sono molto pericolose anche se ingeri­te in minima quantità (meno di 50 mandorle per un uomo e 15 per un bam­bino provocano un'intossicazione tanto grave da condurre alla morte) quelle dolci, viceversa, sono un alimento estremamente energetico. Con­tengono acido oleico e linoleico, zuccheri, proteine, vitamine A e B, sali mi­nerali (calcio, fosforo, potassio, zolfo, magnesio, ferro); tuttavia per il loro alto va­lore calorico è bene mangiarne con moderazione: una decina di mandorle al giorno sono più che sufficienti come riminera­lizzante e riequilibrante nervoso (in fitoterapia il Prunus amygdalus è utilizzato come anti sclerotico, anti ipertensivo ed anti aggregante piastrinico).
Una ricetta Ayurvedica: Lasciate in acqua dieci mandorle per una notte. Al mattino rimuovetene la pellicina e ponetele in un frullatore con una tazza di latte caldo (o meglio semplicemente acqua minerale o di sorgente). Aggiungete un pizzico di cardamomo, un pizzico di pepe nero appena tritato, eventualmente una fogliolina di basilico fresco ed un pizzico di zenzero e un cucchiaino di miele. Frullate per cinque minuti e bevete. Questa bevanda aiuta ad aumentare l'energia.

Il Castagno é originario dell'Europa meridionale, la castagna fresca contiene il 6% di proteine, il 4% di sostanze grasse (la vit. F è assente), il 40% di farinacei e di zucchero e il 47% di acqua, un alimento importante e prezioso per l’uomo.
La Castanea sativa appartiene alla famiglia delle fagacee. Questa pianta è molto antica; risale al Cenozoico ed è diffusa in una vasta area che va dall'Asia minore all'Europa meridionale, all'Algeria. L'Italia conta la maggiore superficie di castagneti in Europa, con circa 800.000 ettari. Le varietà presenti in Italia sono moltissime, circa trecento; in particolare, i castagneti della zona del Mugello hanno ottenuto dalla Cee nel 1996 il marchio Igp, che ne riconosce la qualità. Il castagno è longevo ma caratterizzato da uno sviluppo molto lento; può raggiungere i trentacinque metri di altezza e i due metri di diametro. I frutti maturano nel periodo autunnale, da settembre a novembre. Bisogna distinguere le castagne dai marroni: le castagne sono il frutto del castagno selvaggio (ogni riccio ne contiene di solito tre), mentre i marroni sono il frutto degli alberi coltivati (ogni riccio ne contiene uno solo).
Rispetto alla frutta fresca, l'apporto calorico delle castagne fresche (210 calorie circa per 100 g) è superiore, inoltre le castagne contengono anche proteine vegetali, sali minerali, vitamine idrosolubili, mentre sono prive di vitamina C. La composizione della castagna è simile a quella del grano; tuttavia il suo valore nutritivo è inferiore a quello della farina di grano. Un altro pregio della castagna è legato alla sua struttura particolare: il riccio infatti protegge il frutto dai residui dei trattamenti chimici.
Le castagne possono essere utilizzate nella preparazione di varie pietanze, oppure possono essere consumate direttamente, sia bollite in acqua e sale (ballotte), sia cotte in apposite padelle forate (caldarroste, meno digeribili a causa delle inevitabili imperfezioni della cottura). Vengono anche utilizzate per la preparazione di dolci, marmellate e confetture. Le castagne possono anche essere essiccate; dalle castagne secche si ricava la farina con cui poi si prepara il castagnaccio.

Il pistacchio a mandorla verde appartiene alla stessa famiglia degli anacardi; è il frutto di un albero resinoso che cresce nelle regioni più aride dell'Oriente e della Sicilia.
I pistacchi contengono il 22% di proteine, il 14% di glucidi e il 54% di sostanze grasse, di cui il 10% di vitamina F.
Una delle noci più ricche di grassi è quella del Brasile, frutto di un albero che appartiene alla stessa famiglia dell'Eucalipto e del Mirto. Ha una percentuale di olio del 68%, il 18% di vitamina F, il 15% di proteine, e solo il 4% di glucidi. 100 grammi di noci del Brasile forniscono 700 calorie, vale a dire l'equivalente di un litro di latte.

Gli effetti benefici della frutta secca sono invece stati testati dagli esperti del dipartimento di nutrizione della Harvard University, negli Usa, pubblicato sul British Medical Journal. Lo studio, durato 14 anni e condotto su 85mila persone, ha confermato come mangiare qualsiasi tipo di frutta secca riduca significativamente le probabilità di attacchi di cuore e l’incidenza di malattie coronariche.

1 commento:

  1. Nell’antica Grecia il noce fu dedicato ad Artemide (Diana), gemella di Febo (Apollo). Nella mitologia si narra che Dioniso (dio che insegnò il culto della vite e l’arte di estrarre il vino), ospite di Dione, re della Laconia, s’invaghì di Caria, figlia minore del sovrano; ma le sorelle Orfe e Lico, invidiose e gelose, avvertirono il padre. Dioniso, dopo averle ammonite più volte s’infuriò, facendole impazzire e trasformandole in rocce.
    Caria, per la gran tristezza, morì poco dopo e il dio che l’aveva tanto desiderata la trasformò in un albero di noce dai frutti fecondi.
    Artemide annunciò ai Laconi la triste morte della principessina Caria ed essi eressero in onore della casta dea della Luna (e della caccia) un tempio, nel quale vennero scolpite nel legno di noce delle colonne a sagoma femminile.

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